Finalmente il teatro torna a fare scandalo, a disturbare i dormienti, a dare spazio all’ “arma catartica” della risata.
Due settimane son passate da “Musica da matti in un’Italia tutta da ridere” e ancora se ne parla: “Che ridere! Che volgarità! Che bravi!”.
In una realtà in cui solo un braccio finto o un cartoon di Zerocalcare che la definisce ‘morente’ sembrano far scalpore, finalmente siamo riusciti a far da specchio a chi non si scandalizza più.
Siamo talmente abituati a vivere nel banale e nel volgare, che ne abbiamo assimilato ogni sfumatura, non sentendone più il fetido marciume.
Che arma splendida il teatro! Quello che abbiamo messo in scena è la seconda pelle di cui siamo rivestiti, quella dell’abituarsi a sopportare tutto, con l’eleganza della mummia che non si è ancora accorta di essere morta.
Grazie per gli applausi (tantissimi), per le risate (ancor di più) e, soprattutto, per lo scandalo: ci ha reso felici il sapere che siete e siamo ancora vivi.